Blographik: Web Marketing, Seo e Web Design

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Category: Usabilità e accessibilità

Sezione che comprende la realizzazione di siti web usabili e di facile navigazione.

Risorse per blog · Tutorial · Usabilità e accessibilità · Web Design

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Blog Design: Qual è la Parte più Importante del Tuo Blog? (parte 1)

La prima parte di 4 articoli dedicati alla corretta progettazione di un blog anche tenendo bene in mente l’importanza del primo impatto e di una corretta navigabilità.
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Tutorial · Usabilità e accessibilità · Web Design

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7 Principi di Web Design per Guadagnare la Fiducia dei Navigatori

Come rendere credibile il design del vostro blog o sito.

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Grafica · Risorse Utili · Usabilità e accessibilità · Web Design

3

Queste Sono Altre 5 Allettanti Risorse su Web & Graphic Design (terza parte)

La terza parte della mini serie di articoli dedicata alle risorse consigliate dai web designers, sviluppatori, grafici ed esperti in comunicazione, intervistati su blographik.
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Risorse Utili · Usabilità e accessibilità · Web Design

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Ecco Altri 5 Progetti su Web Design e Grafica, da Seguire con Attenzione (seconda parte)

La seconda parte della mini serie di articoli dedicata alle risorse consigliate dai web designers, sviluppatori, grafici ed esperti in comunicazione, intervistati su Blographik.

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Risorse Utili · Tutorial · Usabilità e accessibilità · Web Design

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Dalla Web Analisys alle letture su Accessibilità ed E-Mail Marketing: News n. 46

La raccolta settimanale di blographik su articoli e risorse interessanti su web design, grafica e blog: da consultare ogni sabato.

Gli argomenti di questa settimana riguardano:

01. Risorse on line: Usare il web per trovare lavoro;

02. Web analysis: Com’è fatta la tua torta?

03. Accessibilità: Legge Stanca – Guida ai 22 requisiti tecnici;

04. CSS: Layout elastico a due colonne;

05. Ispirazioni: 20 design per il proprio portfolio;

06. Risorse per Blog: Quanto contano le public relations nel successo di un blog.

06. Interviste on line: Giorgio Taverniti su Tsw.it.

07. PDF: Materiale seminario SMAU 2007 sull’accessibilità;

08. Web Marketing: Email marketing vs. siti internet.

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Risorse Utili · Usabilità e accessibilità · Web Design

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Dal nuovo Virgilio ai consigli sull’accessibilità: news n. 42

La raccolta settimanale di blographik su articoli e risorse interessanti su web design, grafica e blog: da consultare ogni sabato.

Photo Credit: Corbis.

Gli argomenti di questa settimana riguardano:

01. Web Design: Il Nuovo Virgilio;

02. Librerie Javascript: Photo Gallery con MooTools.

03. WordPress: Come promuovere un tema ed incrementare le visite.

04. Web Design: Delicious Preview – screenshot e prime impressioni.

05. Accessibilità: L’importanza degli aspetti redazionali per l’accessibilità del web.

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Interviste on line · Risorse Utili · Software · Usabilità e accessibilità · Web Design

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Usabilità ed Accessibilità: intervista ai realizzatori di CssGlance.com

Uno scambio di opinioni tra Andrea e Roberto (sviluppatori XHTML e CSS presso la redazione web del sito del Comune di Torino), creatori di CSS Glance, una interessante web gallery in inglese ed italiano. Ogni vostra opinione sarà preziosa per approfondire la seguente intervista. Siete liberi di commentare l’articolo per scambiare altri punti di vista con i realizzatori di questo progetto. Roberto ed Andrea saranno disponibili a rispondere alle vostre domande. Continua a leggere

Interviste on line · Recensioni siti web · Usabilità e accessibilità · Web Design

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Web design e Blog: Intervista ad Alessandro D’Agnano – prima parte

Ho avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con Alessandro D’Agnano, web designer.

Continua la ricerca di blographik all’interno del vasto mondo del web design italiano alla scoperta di professionisti del settore, di talenti, di esperti noti e meno noti nella blogosfera del nostro paese.

L’obiettivo di queste interviste on line è approfondire e discutere alcune tematiche interessanti allo scopo di condividere e migliorare le proprie conoscenze.

Vi invito quindi ad intervenire nei commenti di questo articolo, per porre altre domande ad Alessandro D’Agnano e per conoscere il vostro punto di vista.

Le prime 6 domande della prima parte di questa intervista riguarderanno:

  • La formazione professionale di Alessandro;
  • I ferri del mestiere;
  • Le risorse da cui trae informazioni su web design, accessibilità e usabilità;

Mirko D’Isidoro (di blographik.it)
Iniziamo con le domande di rito per conoscere un pò meglio Alessandro D’Agnano che ringrazio per avermi concesso un pò del suo tempo.

01. Chi è Alessandro D’agnano?
Vuoi parlarmi del tuo percorso formativo ed il tuo profilo professionale?

Alessandro D’Agnano (di freedance.blogosfere.it)

Come molti della mia età (29 anni) mi sono avvicinato al web molto presto, quando non esisteva Google e i modem andavano alla velocità di 28 k.

Mi ricordo che fui fulminato dai primi filmatini realizzati in Flash (se non sbaglio alla versione 3!!!) e così cominciai a provare le prime tecniche di animazione, ovviamente senza codice, visto che Flash ancora non era dotato di action script.

A questo punto Flash era un modo per fare delle piccole animazioni, ma non sapevo che farci, visto che poi le prime pagine web che vedevo erano realizzate in Html.
Dopo un anno feci un corso di un mese, i primi corsi “web oriented”.

Uscirono Flash 4 e il mitico Dreamweaver.

Così grazie a questi due strumenti e la conoscenza dell’Html pubblicai i primi siti di prova su domini di terzo livello.

La cosa che ricordo ancora e che mi impressiona molto, dopo tutto questo tempo, è che pensavo già da subito all’usabilità di un sito.

Persone come Nielsen in Italia non esistevano, ma io già cercavo di trovare soluzione a problematiche comuni a molti utenti, ma che il 90% degli sviluppatori non affrontava.

Un esempio su tutti:
far in modo di disabilitare ed evidenziare la voce di menu premuta, così che l’utente potesse capire in che pagina fosse.
L’unico modo, allora, per avere un menù animato in Flash, era quello di mettere il filmato in un frame, il resto del contenuto in un altro frame. Che tempi!!!

Nel 2001 ho vinto un concorso per “talenti web” e fui assunto da Telecom Italia.
I primi tre mesi li ho passati in una scuola di formazione, avendo un profilo di web designer.

Col tempo cominciai a lavorare massicciamente su Photoshop per la realizzazione dei layout, Flash per le animazioni, Dreamweaver per l’impaginazione.

Da allora è stato tutto un crescendo.

Il lavoro è andato avanti in altre direzioni “indipendenti”, gli strumenti che uso sono gli stessi di allora (ovviamente in nuove versioni), quello che è cambiato è l’uso che ne faccio.

Ad ora uso:

  1. Photoshop solo per i layout;
  2. Flash esclusivamente per integrazione con database;
  3. Dreamweaver per comunicare col server e per impaginare con Css e markup Xhtml.

Mirko
Iniziamo con le domande di rito per conoscere un pò meglio Alessandro D’Agnano che ringrazio per avermi concesso un pò del suo tempo.

02. Come è nata in te la passione per il web design?

Alessandro
Come detto prima è nata direttamente con la passione per il mondo web.

Web designer, nel senso stretto, bisogna sentirselo dentro.
Il Web designer non è un creativo, non è un Art director e non è un “flasher”.

Secondo me è un architetto di interfacce o meglio “Web interface developer”.

Mirko
03. Sei esclusivamente un web designer oppure hai altre specializzazioni (programmazione, SEO, grafica in genere eccetera)?

Alessandro
Il mio profilo professionale è difficile da “racchiudere”, perché è in continua evoluzione.

Mi piace realizzare interfacce, non essere il creativo di turno.
Non sono un animatore, non sono un illustratore, non sono un programmatore server side.

Creo materialmente l’idea dell’interfaccia e la rendo utilizzabile dalle altre figure professionali, quali coder Flash o programmatori.

L’altra cosa che mi viene bene è quella di progettare logicamente la fruizione del sito dagli utenti (front-end) e soprattutto la progettazione di sistemi di aggiornamento remoto del sito o applicazione web (back-end).

Quando sono alla guida di progetti importanti sono molto pignolo con i programmatori, ma i risultati si vedono.

Mirko
04. Quali programmi usi solitamente per la realizzazione dei tuoi progetti?

Alessandro
Il mio pc è estremamente ordinato, pulito e minimale.

Ci sono pochissimi programmi installati e tutto quello che non è inerente al lavoro è installato su altre macchine.

Potrei dire che il 70% del mio lavoro lo faccio con Photoshop.
Da qualche tempo uso sempre meno Dreamweaver per impaginare, visto che sviluppo tutto in Css e XHtml.
Poi c’è Flash.
Quindi direi al massimo 3 programmi.
Mik
05. Come sei riuscito a collaborare con il network blogosfere e scrivere su Freedance?

Alessandro D’Agnano
Blogosfere è un network di blog professionali.

Nessuno può aprire un blog liberamente.
Quando è nato, le persone inviavano la loro idea tematica, qualche post di prova e il loro cv.

I responsabili hanno deciso di assegnare o me la nascita di quel blog.
Noi abbiamo scelto il nome, l’argomento e creato il logo.

Tutt’ora è così.

Chiunque può inviare una richiesta per aprire un blog (se non esiste già uno uguale), la direzione si occuperà di approvare la richiesta se l’aspirante blogger ha tutte le carte in regola.

Mik
06. La tua collaborazione con Blogosfere, ti ha portato benefici anche in termini di nuovi lavori acquisiti, collaborazioni etc?

Alessandro D’Agnano
Il network è online da poco più di un anno.
Per ora ho ricevuto solo conoscenze e collaborazioni.
Lavori ancora no, non me ne aspetto neanche, perché il motivo per il quale l’ho aperto non era quello.

Mirko
07. Da dove trai le informazioni per scrivere i tuoi articoli su freedance?
Puoi segnalarci qualche link interessante in merito?

Alessandro
Onestamente il blog, a tendere, sarà un contenitore di tutorial personali, su come affrontare alcuni problemi legati al CSS Design e dintorni.

Appena avrò una casistica varia e non banale di problematiche, questo sarà fatto.
Per ora segnalo risorse, news, statistiche di argomenti trasversali al design e allo sviluppo flash.

Direi che principalmente ci sono:

Riguardo ai Css:

  • A List Apart;
  • Design MeltDown;
  • Veerle’s Blog;

Per design generale segnalo:

  • Martin Klasch;
  • The Cool Hunter.

Poi per info generali seguo gli RSS di Del.icio.us e di Macromedia News (anche se oramai è Adobe News).

Termina qui la prima parte dell’intervista ad Alessandro D’Agnano.

Ti invito a dire la vostra nei commenti dell’articolo.

Nella seconda parte approfondiremo insieme ad Alessandro alcuni suoi interessanti lavori, il suo nuovo sito personale pubblicato da poche settimane, e alcuni consigli di lettura riguardo lo sviluppo di pagine standard, Dreamweaver e Flash.

Interviste on line · Usabilità e accessibilità · Web Design

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Web design made in Italy: intervista a Nicolò Volpato – seconda parte

La seconda parte di una lunga chiacchierata con Nicolò Volpato, web designer che tra i suoi tanti progetti, ha anche realizzato Photomatt di Matthew Mullenweg (uno dei fondatori di WordPress).

La prima parte: Web design made in Italy: intervista a Nicolò Volpato – prima parte.

Gli argomenti della seconda parte di quest’intervista riguarderanno:

come realizza i progetti in rete;

la cura per l’usabilità dei siti web;

come ha ottenuto lavori anche dal mercato estero;

uno dei suoi progetti più importanti: Photomatt;

i suoi punti di vista sulle tendenze grafiche del 2007;

il suo rapporto di lavoro con clienti importanti.

Come per la prima parte di questo scambio di vedute, invito tutti coloro che vogliono porre delle domande a Nicolò Volpato ad aprire una discussione nei commenti di questo post.

Mik (di blographik):
08. Realizzi degli schizzi su carta o lavori direttamente con photoshop o simili?

Nicolò
Molto spesso sì.
Sono un disegnatore mancato, avrei voluto fare il liceo artistico, ma alla fine ho pragmaticamente optato per studiare le lingue.

A volte schizzacci incomprensibili per fermare un’idea di passaggio, a volte bozze ben fatte.
Qualche volta anche storyboard completi, poi scansionati e colorati in Photoshop.

Mi è perfino capitato di proporre alcuni di questi storyboard al cliente, invece di una versione digitale.

Uso spesso software di charting per fare schemi e flow-chart inerenti la struttura di un sito o l’architettura delle informazioni di un progetto.

Costituiscono un modo visuale e immediato per rendersi conto anche dell’ampiezza di un sito e trovo siano un utile strumento anche per preventivare un progetto (numero di sezioni/pagine, profondità della navigazione, esigenza di sotto-menù, collegamenti a database, ecc.).

Mik:
09. Ho notato la tua grande cura anche per l’accessibilità e l’usabilità dei vostri lavori oltre che alla grafica.

Quanto ritieni importante che un sito web sia oltre che graficamente di impatto anche usabile ed accessibile?

Nicolò
Dunque, ad essere sincero puntiamo molto a realizzare siti usabili e non prettamente accessibili, nel senso che non sempre verifichiamo la conformità alle direttive WCAG.

E’ altrettanto vero però che un sito conforme agli standard e scritto semanticamente permette già un certo livello di accessibilità.

Personalmente ritengo che l’usabilità debba essere una priorità per ogni web designer.
Non vedo l’usabilità tanto come una lista di requisiti che un sito deve possedere, alla Jakob Nielsen per intenderci, quanto come l’appropriatezza di un sito allo scopo per cui è stato creato.

Ogni sito è innanzitutto veicolo e luogo di comunicazione.
L’usabilità, secondo me, è l’insieme dei fattori che permettono che questa comunicazione si sviluppi in maniera efficace.

Usabilità è un menù ben strutturato ed intuitivo, un’architettura delle informazioni e dei
contenuti chiara e concisa, testi brevi ed coerenti, un design grafico adeguato al contesto, ma sempre accattivante e originale, un tono ed uno stile appropriati al target…

L’usabilità non è fatta di assoluti o di regole inderogabili e dipende da fattori tecnici quanto da fattori metodologici e psicologici.

E’ legata al buon senso del designer, al contesto comunicativo ed al target del sito.
In generale, è la qualità comunicativa e interattiva di un sito web.

Riguardo invece l’accessibilità propriamente detta, non mi è ancora capitato di dover creare un sito web appositamente indirizzato a persone con disabilità visive o uditive, né ho lavorato con le pubbliche amministrazioni.
Finora mi sono fermato ad un livello di accessibilità WAI-A, per intenderci.

Purtroppo, senza entrare nel merito della tanto discussa Legge Stanca, quando la conformità a delle linee guida viene imposta dall’alto, la cosa perde un po’ del suo fascino, non è vero?

Mik:
Dai tuoi lavori sul vostro sito aziendale noto che hai realizzato importanti lavori anche all’estero.

09. Come la tua azienda è riuscita a raggiungere anche una clientela non italiana?
Hai maggiori contatti con clienti italiani o stranieri?

Nicolò
E’ stata una sorpresa anche per me.
E’ iniziato, come spesso è successo anche in passato, grazie al mio blog/sito personale Jek2k.com.

Lanciato a giugno, il sito ha avuto molto successo sulle gallery e ha goduto di una visibilità cui non ero abituato (100.00 visite in 6 mesi).

Per mia stessa scelta, Jek2k.com è sempre stato indirizzato ad un pubblico prevalentemente straniero e scritto per lo più in inglese, nel tentativo di uscire dal contesto locale e mettere in mostra i miei lavori anche all’estero, dove lo scenario è un po’ più timolante e vivace che in Italia.

Presto sono arrivati i primi contatti e le prime email, e così anche i primi lavori all’estero.
Negli ultimi 6 mesi, la maggior parte dei nostri clienti sono stati stranieri.

Anche adesso riceviamo la maggior parte dei contatti diretti e delle richieste dall’estero, mentre in Italia il nostro business è in buona parte legato alle collaborazioni con altre web agency.

Lavorare con clienti stranieri è una sfida.
Per la lingua, per la difficoltà di riuscire ad interpretare le esigenze di persone e di aziende mai viste né conosciute e non ultimo per lo sfavorevolissimo cambio Euro-Dollaro.

D’altra parte, la soddisfazione e la visibilità dei progetti sono spesso davvero notevoli.

Mik:
10. Credo che il tuo nome abbia iniziato a circolare più velocemente in rete da quando hai realizzato il blog di Matt Mullenweg, vuoi parlarci di questo importante progetto?

Nicolò
La domanda di rito… eheheh.

Lo scorso ottobre ho realizzato il sito Clapton.nl per il fan club olandese di Eric Clapton.

Il webmaster del sito, nonché fondatore del club è un ragazzo di Amsterdam, Bert-Jan, pressappoco della mia età, con il quale ho stretto anche un buon rapporto di stima reciproca e di amicizia (remota, ma pur sempre amicizia).
Poco dopo il lancio del sito, Bert-Jan è stato contattato da Matt e gli ha fatto il mio nome.
Con Matt, entusiasta del design di Clapton.nl e interessato a rinnovare il suo notissimo PhotoMatt, ci siamo sentiti un paio di volte via chat e via email, in modo fugace, poiché, nonostante i suoi 23 anni, è estremamente impegnato.

Mi ha dato l’idea di una persona piuttosto decisa e sicura di ciò che vuole, e siamo giunti ad un accordo commerciale molto rapidamente.

Guardando il vecchio PhotoMatt il mio primo pensiero è stato “Questo sito manca di personalità.” – “Chi è Matt? Cosa mi dice questo sito di lui?”.

Volevo che il nuovo sito fosse suo, personale, che esprimesse graficamente un po’ del modo di essere di Matt.
Conoscendolo a mala pena, ho dedicato diverso tempo a leggere il suo blog e i suoi articoli passati, a guardare le sue foto, tentando di intuire tra le righe la sua personalità ed i suoi gusti.

Ho basato il mio design su questo, e ha funzionato.

I feedback sono stati positivi e lo stesso Matt è rimasto molto soddisfatto.

Mik:
I miei complimenti per photomatt (molto accattivante anche czbat.eu) e per la linea originale che hai seguito, anche grazie a te il web design italiano ha una sua validità ed originalità anche all’estero.

Nicolò
Ne sono lusingato.
Purtroppo capita di rado di vedere siti italiani nelle gallery o di sentir parlare di designer italiani.
E’ un vero peccato.

Mik:
11. Quali dei tuoi progetti realizzati fin’ora ritieni sia il migliore e perchè?

Nicolò
Non saprei, non ci ho mai pensato.

Mi piace pensare che il prossimo design che farò sarà migliore di tutti i precedenti.

Sono un perfezionista:
appena finito un design, anche bello, trovo subito mille cose che potrebbero essere cambiate.
Pretendo molto da me stesso e mi sforzo di imparare qualcosa di nuovo e di migliorarmi ogni giorno.

Dovendo scegliere uno dei progetti del 2006, sia per le porte che mi ha aperto, sia per un mero fatto affettivo, scelgo Jek2k.com.

Sono quasi 8 anni che Jek2k.com è la mia vetrina sul web.
E’ stata la mia “palestra” per imparare e sperimentare le varie tecnologie, il mio primo portfolio quando non ero ancora un professionista.

A Jek2k.com devo il lavoro che ho oggi, la visibilità, l’apertura a clienti stranieri e una buona percentuale delle soddisfazioni raccolte in questi anni.

Mik:
12. Ho trovato il tuo nome italiano per caso, navigando tra i commenti del blog di Veerle Duoh.

Volevo chiederti quanto è importante per te partecipare attivamente e farsi conoscere nella blogosfera internazionale?
Ti ha portato benefici anche in termini di nuovi lavori acquisiti, collaborazioni etc.

Nicolò
Dunque, quello dev’essere stato uno dei rarissimi commenti che ho lasciato.

La mia partecipazione alla “blogosfera” internazionale, a parte quei pochi articoli sul mio
Jek2k.com, è prossima allo zero.

Partecipo a pochissime e selezionate community, ma non sono uno che posta di frequente.

Principalmente è per via delle mia personalità e del mio carattere schivo e poi per via del poco tempo che riesco a dedicare alla lettura dei vari blog ed alla frequentazione dei forum.

A mio personalissimo parere, ciò che conta e che può eventualmente fare la differenza è aver un sito di buon livello ed un buon portfolio.

Se tieni un blog, fai sì che sia curato.

Cerca di dare un’immagine professionale, ma lascia parlare i tuoi lavori.

Riguardo ad una partecipazione attiva ed ai commenti, penso che sia giusto lasciare un feedback quando si ha qualcosa di rilevante da dire o un apporto costruttivo alla discussione, puntando sempre sulla qualità piuttosto che sulla quantità.

Benchè possa indubbiamente accrescere la visibilità, non vedo la partecipazione ai blog come un’occasione per farsi conoscere.
Ritengo che i forum siano un luogo migliore a questo fine.

Quando lascio un commento, mi sento ospite di un sito altrui e ciò che sto facendo è finalizzato solamente a fornire un feedback rispettoso e costruttivo.

Personalmente attribuisco molto più valore ai fatti che alle parole.
Mi piace pensare che un designer debba essere noto per la sua presenza nelle gallery e per il suo portfolio, piuttosto che per i suoi articoli o i suoi commenti.

Mik:
13. Hai progetti/collaborazioni per l’immediato futuro?

Nicolò
Fortunatamente, per ora il 2007 è iniziato bene e c’è abbastanza lavoro.
Spero che il trend positivo continui nei prossimi mesi.

Ho in cantiere qualche sito e qualche collaborazione… ma preferisco non svelare niente per ora, per scaramanzia.
Spero ne scaturiscano dei progetti interessanti.
Nel caso non mancherò di tenervi informati.

Mik:
14. Secondo te quali saranno le “tendenze grafiche del web design” del 2007?
Cosa reputi andrà ancora di moda e cosa verrà abbandonato?

Nicolò
Il cosiddetto stile Web 2.0, benché inizi a stufare, credo sarà una costante anche nel 2007, almeno per i primi mesi.
Già in questi ultimi tempi ho notato qualche piccolo cambiamento nello stile Web 2.0, qualche tentativo di uscire dal coro, qualche sito più interessante.

Tuttavia, lo stile Web 2.0 ha l’indubbio vantaggio di essere semplice da realizzare, veloce, comodo, e al tempo stesso di tendenza.
E’ la ragione per cui imperversa da un anno a questa parte.

Vorrei vedere qualcosa di nuovo, sinceramente.

E Flash, dov’è finito?

Nel 2006 ho visto Flash sparire dalle gallery più popolari e da molti siti, per venir relegato ad un settore di nicchia di siti-vetrina di altissimo impatto multimediale (e altrettanto peso).

Qua e là ho visto qualche sito proporre degli elementi Flash in un layout CSS.

A mio parere Flash può essere uno strumento comunicativo ed un fattore estetico notevole, e la sua integrazione in design standard-based apre molte interessanti opportunità.
Penso che questa integrazione vada esplorata più seriamente.

Vedo che vanno molto di moda i siti “one-page”, in cui proporre in una sola pagina profilo, portfolio e contatti.
Mi sembra un’idea molto efficace e la rivedremo nel 2007.

Gli stili grunge e retrò sembrano essere tornati abbastanza di moda e vedo vari siti utilizzare oggetti “real life” nella grafica (chissà, mi piace illudermi di aver avuto un ruolo anch’io nel dare nuova linfa a questo stile…).

Ma il bello del nostro mestiere è correre dietro agli stili e alle tecnologie, crearne nuove tendenze, lanciare idee originali.
E’ sempre nuovo ogni giorno.

Stiamo a vedere, sono sicuro che il 2007 porterà nuovi stimoli e nuove frontiere per il web
design.

Dai commenti (domanda posta da Bifoz nell’anteprima all’intervista di Nicolò Volpato):

14. Bifoz chiede: “Aldilà di tecnicismi vari, per i quali servirebbe mi servirebbe un’intervista intera, sarebbe interessante sapere anche come tratta l’approccio con i clienti di un certo calibro e magari sapere quali sono i nuovi trend e le previsioni di questi in merito al 2007, magari facendo anche il confronto tra Italia e resto del mondo (già immagino risposte un pò desolanti)…”

Nicolò
Riguardo ai trend per il 2007, spero di essere stato esauriente nella risposta precedente.
Come tratto l’approccio con clienti di un certo calibro?
Domanda interessante.

Bisogna fare due diversi discorsi, separando i clienti acquisiti tramite altre web agency dai clienti acquisiti direttamente.

Nel primo caso, possiamo dire che il lavoro si svolge in subappalto e non sempre è richiesto un rapporto diretto con il cliente o una negoziazione diretta.

E’ una modalità con cui, mio malgrado, opero spesso e quella che, in Italia, mi porta circa il 60% del lavoro.

Credo che sia un classico per qualsiasi freelance, professionista o piccolo studio, per acquisire progetti di una certa rilevanza e aprirsi al mercato.

Nel secondo caso, invece, il cliente ci contatta direttamente, con una richiesta di preventivo o una proposta di progetto.

Come mi rapporto con loro?
Con professionalità e semplicità.

Ho 24 anni, ne avevo 21 quando ho iniziato e si vede oggi come si vedeva allora.
Non cerco di sembrare ciò che non sono, né di dare l’idea di avere una grande azienda alle spalle.
Cerco di puntare su ciò che so di saper fare bene, sulla mia competenza ed esperienza.

Cerco di far trasparire la mia passione per ciò che faccio e la qualità e la cura con cui lo faccio.

Il concetto che cerco di far passare è che per me un cliente non è un numero, uno tra i tanti, e io non sono un commerciale che vende soluzioni a pacchetto.

L’instaurarsi di un rapporto personale con il cliente ed il capire e soddisfare le sue esigenze sono le basi per poter sviluppare un buon progetto e costruire un rapporto di lavoro (e di fiducia) duraturo.

Questa era l’ultima domanda.

Se volete approfondire gli argomenti trattati, potete aprire una discussione nei commenti di questo articolo, a cui Nicolò Parteciperà con piacere.

Ringrazio pubblicamente Nicolò Volpato per avermi concesso un pò del suo tempo.

 

 

Grafica · Interviste on line · Recensioni siti web · Usabilità e accessibilità · Web Design

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Web design made in Italy: intervista a Nicolò Volpato – prima parte

La prima parte di una lunga chiacchierata con Nicolò Volpato, web designer che tra i suoi tanti progetti, ha anche realizzato Photomatt di Matthew Mullenweg (uno dei fondatori di WordPress).

Tempo fa su blographik vi segnalavo l’anteprima all’intervista a Nicolò Volpato, un web designer italiano di talento divenuto famoso anche all’estero grazie all’originalità dei suoi lavori.

Come sempre nelle interviste on line, vi invito a partecipare attivamente commentando questo post, Nicolò sarà felice di rispondere alle vostre domande.

Le prime 7 domande (su 14) di questa lunga chiacchierata riguarderanno:

La formazione professionale di Nicolò;

I ferri del mestiere;

Quali sono le sue risorse in rete che segue maggiormente;

I suoi consigli di lettura;

Come la sua azienda è riuscita a procurarsi lavori anche all’estero;

e molto molto altro…

Nicolò Volpato (di gnvpartners.com)
Ciao Mirko, grazie per questa opportunità.
E’ molto bello che questa volta si tratti di un’intervista da un sito italiano, significa molto per me.
Veniamo alle riposte…

Mik (di blographik.it)
Nicolò sono io a doverti ringraziare per aver accettato di intervenire su blographik.

E’ per me un onore ed un piacere poter condividere con i lettori di questo blog, le tue utili esperienze nel campo del web design e della grafica.
Iniziamo.

01. Puoi parlarmi della tua formazione professionale, quali sono e come sei arrivato ad acquisire le tue competenze?

Nicolò
Dunque, il discorso nel mio caso è duplice.
Le competenze teoriche sono frutto della mia formazione universitaria, mentre le competenze prettamente tecniche nascono invece dalla mia passione per il web design e dall’auto-apprendimento.

Ho iniziato a interessarmi al web design nel 1999, a 17 anni.
In quell’anno ho pubblicato una primissima versione del mio sito Jek2k.com (che all’epoca non si chiamava ancora così: il dominio, come si intuisce, è stato registrato nell’anno 2000).

Si trattava di un sito personale molto semplice, il cui scopo principale era permettermi di giocare con nuove tecniche ed imparare nuovi linguaggi.

Con il senno di poi, quei pomeriggi davanti al computer sono stati un vero investimento per il mio futuro e devo loro moltissimo.

Negli ultimi anni di liceo ho dedicato molto del mio tempo libero a leggere libri e tutorial on-line, per costruirmi un bagaglio di conoscenze che permettessero di realizzare un sito dalla A alla Z.
Ho anche frequentato diversi corsi e seminari, compresi quelli della (un tempo) Macromedia.

In particolare mi sono concentrato su Flash, che mi ha sempre affascinato moltissimo.
Quando dalla versione 4 sono passato alla 5, ho avvertito la necessità di imparare ActionScript, per rendere i miei progetti più interattivi e dinamici.

Questo è stato senz’altro uno degli step fondamentali per me, perché dal design e dalla grafica mi sono affacciato alla programmazione.

Imparare ActionScript e la logica della programmazione, benché sia stato durissimo a suo tempo, mi ha in seguito aperto le porte di JavaScript, ASP e PHP.

Nell’ottobre del 2001 mi sono iscritto all’Università, scegliendo il corso di tecnologie multi-mediali a Ferrara.

Al tempo era uno dei pochi corsi che unisse le basi di scienze della comunicazione alla pratica informatica e audiovisiva, ed era a solo 2 ore di treno da Rimini.
In più la possibilità di non frequentare le lezioni per me era fondamentale, per continuare a “fare pratica” di web design, magari con progetti e clienti reali.

All’Università, che ho finito nel 2005 con una laurea con lode, devo le conoscenze di psicologia, di sociologia, ma anche di usabilità (vista dal lato teorico e cognitivo), di teoria del colore e in generale tutte quelle conoscenze che stanno alla base di ogni progetto di comunicazione, tradizionale o online che sia.

Capire che la tecnologia, cui avevo dedicato così tanto tempo, è solo uno strumento, ha cambiato il mio modo di pensare l’informatica e il design e ha inciso profondamente sulla mia metodologia di lavoro.

Forse uno dei miei punti di forza come designer è proprio interpretare il design di un sito da un punto di vista, se vogliamo, emotivo e personale, che rispecchi lo spirito del proprietario, piuttosto che da un mero punto di vista tecnologico o di adesione ad una moda (sul discorso Web 2.0 torneremo in seguito).

Dal 2003 ho iniziato i miei primi progetti professionali e nel 2004 ho fondato il mio studio di web design, GNV & Partners, con il quale propormi ad agenzie ed aziende come professionista freelance.

Subito dopo la laurea ho iniziato a lavorare full-time e sono arrivati i primi progetti e le prime collaborazioni con web agency della zona.

Negli ultimi due anni ho cercato di trovare il mio posto in un mercato sovraffollato e di trasformare la mia passione di sempre in una professione.
Non nego che sia stata una scelta difficile e ho sicuramente ancora molta strada da fare, ma finora le soddisfazioni hanno pienamente ripagato i sacrifici.

Circa la seconda parte della domanda, ovvero quali siano le mie competenze, in parte ho già risposto.
Diciamo che di quello che si può vedere nel mio portfolio ho fatto personalmente il 98% del lavoro.

Esclusi video e foto per cui ho utilizzato professionisti esterni, il resto, dal design, al Flash, al back-end, è opera mia.

Mik
02. Quali programmi usi solitamente per la realizzazione dei tuoi progetti?

Nicolò

Photoshop in primis.
E’ il mio modo di esprimere il design, la mia macchina fotografica, la mia tela.
E’ lo strumento per dare forma alle mie idee.

Poi l’irrinunciabile Flash (la versione Pro) e tutta la suite ex-Macromedia.
Da qualche tempo ho abbandonato Dreamweaver per editor di testo semplici, in quanto mi offrono maggior controllo sul codice scritto a mano.

Ovviamente non posso fare a meno di un client FTP (Cyberduck per Mac OS X, è open source) e di un web server locale (Apache+PHP+MySQL su Mac OS X e IIS su una macchina Windows che uso per lo più per i test).

A questo aggiungi una dozzina di browser, in egual misura su Mac e Windows, per testare la resa dei siti web e eseguire test e debug.

Da un po’ di anni a questa parte sono un (entusiasta) utente Mac e lavoro quotidianamente su un G5 dual 1.8Ghz del 2004.

Nei tools fondamentali va annoverata anche la tazzona di the caldo, che, non bevendo caffé, e il solo modo di rimanere sveglio e lucido dopo ore e ore di lavoro.

Mik
03. Quali sono i blog o siti che leggi frequentemente per rimanere aggiornato in merito al web design?

Nicolò
Dunque, nel mio lettore di feed attualmente ci sono:

Solution Watch;

Fadtastic;

Devlounge;

9 Rules Network;

456 Berea Street;

Snook.ca;

Veerle;

Shaun Inman.

A partire da questi spesso si arriva su siti altrettanto interessanti e utili, ma il tempo che ho a disposizione è molto scarso ultimamente.

Per quanto riguarda le gallery, faccio riferimento per lo più a CSS Remix, per qualità e stile dei siti selezionati.

Per uno stile più prettamente Web 2.0, invece, consiglierei Web Creme.

Quando posso frequento i forum di MintPages, che sono uno strumento estremamente utile di confronto e scambio tra designer di tutto il mondo.
Essendo una community privata su invito, il livello dei contributi è in genere piuttosto elevato.

Mik
04. Da dove trai le ispirazioni per i tuoi progetti?

Nicolò
Cerco di ispirarmi ad altri siti e cose viste online limitatamente, quando è possibile.

Il rischio di perdere la propria originalità e di uniformarsi ad una moda (vedi il Web 2.0) è sempre in agguato.

Tuttavia occorre tenere d’occhio le gallery come CSS Remix per essere aggiornati sugli stili che vanno per la maggiore e vedere come altri designer hanno trovato soluzioni ingegnose a problemi quotidiani.

Come ho accennato prima, cerco per ogni sito di individuare gli aspetti chiave del proprietario (privato o azienda che sia) e capire il tono e lo stile appropriati, per basare il mio design su questi elementi, enfatizzandoli e reinterpretandoli a modo mio.

E’ senz’altro un metodo rischioso e difficile, specie se si lavora con clienti remoti, ma quando funziona si ottiene un sito che rispecchia il proprietario e non un sito dei tanti.

Dal punto di vista del designer, un approccio del genere costa tempo e fatica, ma aiuta
tremendamente a trovare e rafforzare un proprio stile grafico ed una propria unicità nel saper interpretare le esigenze di ogni cliente.
Qualche volta porta delle buone soddisfazioni.

Mik
05. Puoi segnalarci qualche link interessante in merito?

Nicolò
Beh, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Esistono dozzine e dozzine di gallery ormai.

Piuttosto, come fonte di ispirazione, consiglierei libri di architettura, design (tradizionale), fotografia o arte, per vedere come altri, ben più grandi di noi, hanno usato lo spazio, il colore, le luci e le ombre per esprimere emozioni, per realizzare un ambiente accogliente o un oggetto di uso quotidiano.

Spesso l’impaginazione stessa di questi libri, in genere pulita e rigorosa, è fonte di ispirazione.

Mik
06. Hai dei libri da consigliare riguardo lo sviluppo di siti web accessibili ed al web design?

Nicolò
Di libri tecnici ce ne sono tanti e l’obsolescenza di ogni cosa relativa al web è talmente rapida da rendere inefficaci i testi dopo appena pochi mesi.

Tre libri che ho trovato particolarmente utili, a suo tempo sono:

“Introduzione al Web Design” di N. Macdonald, Logos, 2003;

“Comunicazione, qualità, usabilità” di L. Cantoni, N.Di Blas, D. Bolchini, Apogeo, 2003;

“Lo Zen e il design CSS” di D. Shea e M.E. Holzshlag, Mondadori Informatica, 2005.

Se avete del tempo da spendere, vi consiglio “Il linguaggio dei nuovi media” di L. Manovich, Olivares, 2002.
Uno studio illuminate sull’evoluzione della comunicazione e dell’informatica negli ultimi decenni.

Non è un testo di web design, né di accessibilità, né tratta prettamente di web, ma l’excursus che fa dagli albori dell’informatica ad oggi, passando per letteratura e cinema è sicuramente affascinante e aiuta a capire come il nostro lavoro sia parte di un sistema più grande e risenta delle influenze culturali di 100 anni di media tradizionali.

Mik
07. Come procedi per la creazione di un sito/blog partendo da zero?

Nicolò
Dunque, anche se oggi il confine è molto labile, considero ancora un sito e un blog due tipologie di progetto diverse.

Ho già accennato alla logica che guida il mio lavoro e a come nasca l’idea o la metafora comunicativa di un progetto.

Dal punto di vista prettamente produttivo, il primo step è la creazione della grafica/design, e l’approvazione da parte del cliente.

Questo step è comune sia al sito che al blog.

In questa fase è essenziale un dialogo preventivo con il cliente per cercare di capire il suogusto e le sue aspettative, nonché per correggere il tiro, se occorre.

Sono solito produrre una sola bozza iniziale.

So che altri designer ne propongono più diuna, ma preferisco prima dare corpo alla mia visione e poi eventualmente esplorare altre possibilità.

D’altra parte, a mio personalissimo modo di vedere, come possono due design diversi incarnare lo spirito dello stesso sito o della stessa persona allo stesso modo?

Definito il design, si passa allo sviluppo.

Nel caso si tratti di un blog, ormai non posso più fare a meno di WordPress, come piattaforma di gestione dei contenuti.

Il design viene trasformato in XHTML e CSS validi e codificati a mano e questi convertiti in un tema per WordPress.

Se invece si tratta di un sito, caso per caso viene valutate l’esigenza o meno di utilizzare un CMS o meno, e di utilizzare qualche linguaggio lato server per funzioni avanzate.

Queste sono scelte che dipendono dalle peculiarità di ogni progetto, dalle esigenze del cliente e dalla piattaforma server con cui mi trovo lavorare.

In genere mostro delle tappe intermedie dello sviluppo al cliente, per tenerlo aggiornato ed avere la sua approvazione.

Ogni designer sa che anche il miglior cliente prima o poi cambierà idea, avrà un ripensamento o inventerà delle aggiunte o delle modifiche a ridosso della consegna.

Procedere per step aiuta anche a gestire i problemi man mano ed evitare di trovarsi nei guai a progetto finito.

Mik:

termina qui la prima parte di questa interessante consivisione di esperienze lavorative del web designer italiano Nicolò Volpato che ringrazio per la sua estrema disponibilità.

Se volete aprire una discussione con Nicolò in relazione ai temi trattati in questa prima parte dell’intervista, commentate questo articolo.

Se di tuo interesse leggi anche la seconda parte dell’intervista che tratta anche temi legati all’accessibilità, ai suoi importanti lavori eseguiti all’estero, alle sue collaborazioni future e molto altro.

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