Terzo appuntamento con la mini serie di articoli dedicata al design di un logo.
Photo Credit: ijustine/Flickr.
Gli articoli precedenti:
Le Basi per il Design di un Logo (prima parte);
Le Basi per il Design di un Logo (seconda parte).
Se non fossimo noi a prendere le decisioni, e se non conoscessimo le intenzioni del capo (sempre se siamo dipendenti e non liberi professionisti 😉 ), come potremmo sapere se un logo è meglio di un altro?
I primi sei elementi che distinguono un grande marchio da uno normale sono:
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Diversità.
Il design del logo non ha bisogno di essere unico nel mondo, ma abbastanza distintivo nel particolare ambito di mercato.
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Praticità.
Il logo dovrebbe essere stampabile in piccole dimensioni sia su inchiostro che in pixel.
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Grafica.
Il logo comunica solo attraverso simboli grafici, attivando l’emisfero destro del cervello.
Esso non dipende dall’interpretazione intellettuale e verbale.
Il logo di un’azienda dovrebbe essere riconosciuto solo per la sua forma grafica (non bisogna “leggere” il logo della Coca Cola più di una o due volte). -
Semplicità nella forma.
Il logo non dovrebbe contenere più di una idea grafica. Quindi se contenesse un simbolo, il nome che accompagna il simbolo dovrebbe essere chiaro e senza fronzoli.
Se il logo consiste solo nel nome di un marchio o di un’azienda, un unica idea o suggerimento lo rendono speciale. (Quindi più è breve e concentrato il nome, più deve essere semplice la grafica).
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Un solo messaggio.
Anche nel contenuto, i grandi disegni tentano di esprimere non più di un attributo (come la statura, la velocità o la dinamicità) e sostengono un unico punto di vista.
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Coerenza.
Infine, il contenuto del logo deve essere ovviamente corretto e coerente con il soggetto a cui si riferisce.
Un grande marchio che non esprime la reputazione, la posizione e la personalità dell’azienda, è in disaccordo con le intenzioni del management.